Puntata Indietravel #8 Spagna
Artista dalla “smisurata ambizione” (come viene definito dalla sua stessa casa discografica, la
Foehn Records), canta indifferentemente in spagnolo, portoghese, italiano, catalano, gallego, francese e con le canzoni del suo unico (per ora) album
Chorando Aprendèse se ne va a passeggio fra rap, samba, bossa nova... Il lavoro, un doppio, conta 28 tracce e contiene campionamenti di (fra gli altri) Prokofiev, Frank Sinatra e le musiche dell'anime
Marmalade Boy. Si tratta della seconda collaborazione di Emilio Josè con la Foehn Records, che aveva prodotto il disco del gruppo di cui Josè faceva parte, gli Apeiron. Due dei componenti di questo gruppo suonano anche in Chorando Aprendèse.
Probabilmente Emilio Josè è uno di quei tanti artisti di cui si dice: o lo ami o lo odi. Ciò che sicuramente colpisce è la sua originalità, la spontaneità, l'uscire fuori da qualsiasi schema. Le sue sono canzoni caleidoscopio e la pluralità e la mutazione ne costituiscono la liquida e sfuggevole struttura.
Samba giocattolo, field recording e continui cambi di tempo, pezzi composti a mo’ di scatole cinesi in cui all’ascoltatore di sicuro non è dato di capire in anticipo come va a finire... Proprio avevi afferato il ritornello, proprio quando il ritmo aveva coinvolto ogni tuo muscolo, Emilio Josè spariglia le carte.
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